È successo ieri, il 1° luglio 2021 in Arno a Firenze.

Il pescatore Tommaso Beni (noto per il suo documentario sul fiume Arno che puoi vedere cliccando qui) è riuscito a catturare un esemplare tra i più grandi mai presi nel fiume Arno (almeno tra quelli documentati fotograficamente).

“Sembrava di aver incagliato l’artificiale sul fondo del fiume… e invece era il siluro più grande che avessi mai visto e mai preso!”

 

Queste le parole del pescatore.

Dopo 25 minuti di combattimento e quasi un bagno nel fiume il pesce è stato portato a riva per le foto di rito.

 

Tommaso Beni e il Siluro di 237 cm pescato in Arno a Firenze

Tommaso Beni e il Siluro di 237 cm pescato in Arno a Firenze il 01/07/2021

 

Il pescatore del 237cm 15 anni fa

Il pescatore del 237cm nel 2006 con un piccolo siluro di 90 cm

“È dalle scuole medie che pesco il siluro, una passione che ho da sempre, amo la natura e stare sul fiume.

In 15 anni di pesca il mio record era un siluro di 183 cm, ma ieri finalmente si è avverato un sogno!

Un pesce di 2 metri e 37 centimetri, con un peso maggiore di 60kg!

Si tratta di una cattura piuttosto rara, si pensi che molto probabilmente un pesce così ha quasi 30 anni!”

 

Informazioni per i più curiosi:

Il Siluro è un pesce appartenente alla famiglia Siluridae, dell’ordine Siluriformes; il suo nome scientifico è Silurus glanis.

E’ un pesce inconfondibile per le sue caratteristiche strutturali, che lo rendono immediatamente distinguibile da altri Siluriformi presenti nel nostro paese, che appartengono ad altre famiglie e altri generi. 

Sebbene si tratti di un pesce alloctono, cioè non originario di acque italiane, si è oramai radicato negli ecosistemi fluviali italiani anche a causa di immissioni antropiche. La sua presenza risulta scomoda per le dimensioni che raggiunge e per la sua dieta che comprende quasi tutte le altre specie di pesci.

Nonostante la presenza del siluro, in Arno (dalla sorgente alla foce) è ancora possibile pescare tutti i tipi di pesci; trote, cavedani, barbi, carpe, alborelle, pesci gatto, lucci, sandre, anguille. Basta sapere dove andare a pescarli!

L’evoluzione subita dalle popolazioni di siluri attraverso le epoche geologiche è piuttosto intrigante. I ritrovamenti paleontologici finora ufficialmente riconosciuti di Serat, Vaquer e Perpignan, ci mostrano che il siluro era presente in Francia già nel Pliocene (da 2 a 5 milioni d’anni). 

Poi in seguito alle glaciazioni Pleistoceniche (da 10 mila a 2 milioni d’anni fa), che provocarono l’avanzamento dei ghiacci dal nord dell’Europa fino alle Alpi, in un asse Nord-Est/ Sud-Ovest, fu sconvolta la geografia e il clima. La presenza fisica dei ghiacci associata ad un abbassamento generale della temperatura, ha spinto l’insieme delle specie ittiche verso il sud. Per quello che concerne le popolazioni di siluri dell’Europa centrale, esse hanno certamente trovato rifugio a valle del bacino del Danubio.

 

Curiosità e specie alloctone:

Sapevi che, in realtà, anche le carpe (Cyprinus carpio) sono alloctone? 

Si tratta dei pesci più conosciuti di tutti, ma anche loro, sono alloctoni. 

Come per il pesce siluro il mezzo di trasporto con cui sono arrivate nelle acque italiane è, principalmente, l’uomo. Per la precisione sono stati gli antichi romani ad importare la carpa dai paesi orientali (Asia e Cina) nel nostro paese, proprio perché era un pesce che si poteva allevare abbastanza facilmente data la sua adattabilità e dato che poteva raggiungere notevoli dimensioni. Le sue carni sono ancora oggi ricercate, per questo le carpe sono vittime di numerosi atti di bracconaggio in tutti i fiumi italiani sia in Arno che, soprattutto, nel Po. 

 

“Adoro pescare tutte le specie di pesci, alloctoni e/o autoctoni che siano, rispetto i fiumi e combatto il degrado delle sponde vivendole con il sorriso!

Consiglio a tutti di uscire e vivere il proprio fiume!

 

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